TUSCIA MUSE FESTIVAL dei LINGUAGGI POETICI

Noi che viviamo ora, cerchiamo ancora di mantenere viva un’identità culturale attraverso certe nostre antiche tradizioni, ma stiamo anche cercando di capire di cosa siamo figli.

Da un’indagine svolta nei Comuni del viterbese si rende evidente che il territorio della Tuscia abbia un grande impatto turistico in quanto già patrimonio culturale considerato come risorsa ereditata dal passato. In virtù di questo remoto passato, il Progetto TUSCIA MUSE FESTIVAL vuole creare risposte innovative per le nuove generazioni e i territori orientate al lungo periodo e al patto tra generazioni come conservazione e valorizzazione nell’elaborazione delle esperienze. Si vuole indagare la Creatività Contemporanea di un Territorio lasciando libera voce a tutti coloro che vogliano partecipare al coro attraverso la riscoperta della tipicità dei luoghi applicata al viaggio e al coinvolgimento così come vuole la Direttiva MiBACT 2019 (D.G.R. 14/12/16) indicando gli “aspetti che furono propri della concezione del Romanticismo europeo e del Trascendentalismo americano del XIX secolo, nonché gli aspetti del movimento della Beat Generation (1) come eredità culturali il cui patrimonio rientra nei diritti degli individui attraverso la loro libera partecipazione alla vita culturale della comunità e il godimento delle arti nella loro evoluzione, desiderando sostenere i valori e gli aspetti specifici da trasmettere alle generazioni future”. La stessa direttiva prevede infatti la “realizzazione e implementazione di studi, progetti e modelli organizzativi in grado di contribuire alla valorizzazione dei cammini e alla loro funzione culturale e turistica…” individuando quei Comuni capaci di distinguersi per l’attenzione rivolta al turismo lento e sostenibile, la metafora del quale si fa itinerario interiore di rigenerazione culturale e spirituale che induce a riconquistare la nostra storia come esseri individuali e collettivi di oggi.

Il Tuscia Muse Festival si muove a partire dalla naturale propensione delle genti del territorio verso le forme artistico-espressivo come la musica e la pittura, accompagnate dalla valorizzazione dei prodotti locali provenienti dalla filiera corta o a chilometro utile, e promuove argomenti ed eventi in grado di catalizzare la popolazione locale ,nazionale ed estera nonché i turisti e operatori culturali esteri in un’unica rete di interessi che a partire dalla valorizzazione degli aspetti dell’area territoriale ospitante incoraggi a elaborare programmi e progetti con effetti durevoli e di sviluppo a lungo termine aventi in sé elementi di sostenibilità economica e organizzativa.

Per la realizzazione dei nostri obiettivi il Progetto si avvale come sostegno culturale e pedagogico delle argomentazioni del libro di Raffaele Santilli “Cera una volta un ribelle “(2), la linea guida del quale è tesa a comunicare in forma compiuta, intellegibile e culturalmente valida l’intreccio delle tematiche e la grande varietà degli avvenimenti socio-culturali, musicali e di costume riguardanti la ricerca delle avanguardie artistiche.

(1-2) TEMA DELL’ARGOMENTO (del libro “C’era una volta un ribelle” e il video)

Alla fine della seconda guerra mondiale l’America venne scossa da una profonda crisi sociale, economica e culturale che investì le arti, il costume, la politica e la letteratura. Alcuni giovani, per lo più studenti universitari, non vollero rassegnarsi a questa alienazione e aridità spirituale che li investiva personalmente. Come aspiranti artisti, letterati e poeti volevano allora affermare un nuovo modo di essere creativi, un modo senza censure, un nuovo modo di raccontare e raccontarsi in modo spontaneo.

Influenzati dalla letteratura romantica, dal Trascendentalismo e dalle indagini della psicanalisi sulla natura della coscienza, questi artisti del dopoguerra svilupparono allora una tendenza contro-culturale in cui la dimensione espressiva si palesava apertamente come ricerca di nuove possibilità, nuove idee, nuove forme di vita e nuovi modelli di pensiero nella speranza di ritrovare un ruolo nel mondo e coltivare la felicità insieme agli altri.

Viene ricostruita così la sintesi di quella ribellione pacifica pilotata dalla poetica di Allen Ginsberg e Jack Kerouac che a partire dalla California degli anni Sessanta fiorì come nuova identità collettiva fondata sulla libertà, e che vedrà la sua massima manifestazione in quell’Avanguardia artistica che coinvolgerà i giovani nelle sue forme poetiche, pittoriche e soprattutto musicali.

Attraverso il pretesto offerto dal libro di Raffaele Santilli “C’era una volta un ribelle” si intende elaborare quella cultura giovanile che ha immediatamente preceduto l’attuale società e ne ha determinato i valori, i costumi e i significati.

Antichità, modernità e attualità si confrontano in un progetto in cui il fattore creativo rimane sempre veicolo di progresso.

L’argomento culturale di base sarà suddiviso in 9 (nove) punti raccontati con l’ausilio di DVD e organizzati didatticamente con rimandi a brevi seminari riferiti ad argomenti trasversali quali il Romanticismo, la Pittura giapponese, la musica barocca ecc. in modo da dare luogo a nuove piattaforme di dibattiti e manifestazioni.

STORIA DEL PROGETTO:

Il Progetto “Tuscia Muse Festival” (dei Linguaggi poetici) nasce in forma didattico-pedagogica per promuovere le varie forme espressive come la musica, la pittura, la poesia, la prosa, il teatro, le arti plastiche e l’artigianato creando un contenitore culturale in grado di attivare una serie di energie capaci di recuperare la naturale vocazione culturale e artistica del territorio, facendo vivere in modo inedito gli spazi espositivi e rafforzando la cooperazione fra operatori culturali e artisti in uno scenario in cui lo “spettacolo”, come un conduttore e feedback, diventi cultura.

FINALITA’ DEL PROGETTO:

-Creare le condizioni per favorire relazioni significative che possano coniugare impresa e cultura anche attraverso la promozione e valorizzazione di progetti delle aziende partner con progetti a loro dedicati.

-Mettere in rete e promuovere il patrimonio storico, artistico, culturale e naturale già esistente come un vero e proprio museo diffuso sul territorio

-Dare vita a spazi urbani, enti culturali e associazioni del territorio nella creazione di spazi multifunzionali come punti d’incontro tra le varie attività artistiche e artigianali rilanciando la vocazione produttiva.

-Far emergere l’originalità culturale-artistica di un territorio nella contemporaneità e il valore dell’eredità culturale.

CONTENUTI GENERALI DEL PROGETTO (Passato e Presente):

Musica, Letteratura, Poesia, Poesia e lettura di versi con musica, Video- poesia, Pittura, Fumetto, Fotografia, Video, Cortometraggi, Teatro, Danza, Moda, Performance, Laboratori gastronomici, Esposizioni di editoria riguardante i temi in questione e quella per bambini, Laboratori creativi per bambini, Mostra di disegni infantili (concordato con scuole anche dell’Infanzia).

Particolare interesse per il premio di nicchia dedicato alla poesia sul vino, il buon bere (Premio Fabio Santilli, vedi Premio Rabelais) che interesserà anche le enoteche con degustazioni (La Strada del Vino), una delle quali farà da location per la premiazione.

CONTENUTI INTERNI AL PROGETTO:

– Storia dello sviluppo dei costumi giovanili del dopoguerra americano ed europeo.

– Storia della letteratura fondamentale che ha influenzato questo sviluppo.

– Storia della musica che ha influenzato e accompagnato questo sviluppo.

– Storia dell’arte che ha influenzato questo sviluppo.

– Storia dell’influenza orientale sull’arte, sulle attitudini, sui comportamenti e sulla ricerca religiosa.

– Introduzione dell‘argomento base (il libro “C’era una volta un ribelle”) che, in luogo di trattare separatamente gli argomenti culturali, possa connetterli tra loro e integrarli, rientrando in un quadro di contemporaneità e darne una visione coerente e unitaria per rendere più edotte e culturalmente più informate le nuove generazioni e contemporaneamente compiacere e dare soddisfazione a chi ignora o già conosce gli argomenti, o un solo argomento, di quelli trattati.

– allargare gli orizzonti culturali con argomenti di sicura presa.

– il Progetto vuole anche essere un possibile trampolino di lancio per artisti.

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